“Potrei sedurla alla vecchia maniera, oppure potrei… mangiarla”, Damon Salvatore è sexy in una maniera quasi fastidiosa, otto stagioni di The Vampire Diaries indimenticabili. Ironico, cinico, l’antitesi del fratello, sdolcinato, privo di charme. Damon attraversa il buio, è cattivo e lo amiamo anche in quei momenti: le prime indimenticabili puntate. Ve le ricordate? Ho fatto una cosa incredibile e ve la devo confessare. Ho acquistato tutte le stagioni in dvd. E’ estate, la vita è dura, e allora non c’è niente di meglio di un ripasso della serie sui vampiri di Mystic Falls tratta dai libri di Lisa jane Smith, appunto Il diario del vampiro. Stefan beve sangue di coniglio, ama Elena Gilbert di un amore romantico, l’immagine simbolo invece del fratello Damon è un corvo. Non dico il resto. E’ inutile tergiversare, Damon interpretato da uno strepitoso Ian Somerhalder ci fa dubitare delle nostre capacità intellettive. Ci sentiamo annientate dal suo fascino. Attenzione, non un fascino intellettuale, frutto di chissà quale ricercatezza. No, non è così. Ragazze, è bello e tenebroso, siamo vittime del più banale dei cliché, e siamo deboli sempre per via dell’estate. Il caldo. La colpa è della stagione. Non preoccupatevi. In giro poi è un delirio. Un far west di rapporti, per le single (e non solo per noi).
Andiamo alla vicenda base, quella che noi fanatiche della serie conosciamo alla perfezione. Siamo a Mystic Falls in Virginia e vogliamo andarci a vivere, perché di soprannaturale ce ne è a bizzeffe, vampiri, licantropi, streghe e poi arrivano anche gli Originali. Ma quella è un’altra storia. E che storia. E’ Stefan Salvatore a tornare per primo nella cittadina dove avevano conosciuto la vita e l’amore prima della trasformazione, nel 1864. Stefan punta subito Elena Gilbert, parliamo di Nina Dobrev, che è identica come una goccia d’acqua a Katherine Pierce, vampira che aveva prima fatto innamorare e poi trasformato i fratelli Salvatore 150 anni prima. Stefan è romantico in maniera manualistica. Meglio di un harmony. Anche Damon perde la testa per Elena. La storia del triangolo è un must. Arriva in città in realtà solo per tormentare Stefan, prova a soffiargli la ragazza, è crudele, ma sempre anche nel top dei momenti più tremendi si scorge l’umanità. Ed è un’umanità molto sexy. Lo so, sono ripetitiva. Poi diventa un grande amore. Non credo che il buon Ian possa volercene se rimane icona per le sedicenni, le trentenni e più. Nei libri ci sono storie su di lui, post vita e vicende da vampiro novellino, che la serie non tocca. Siete in tempo per regalarci altre emozioni, la chiusura della serie è stata un problema. Non tanto per la trama. Io ho stra-amato gli Originali da quel punto di vista, tutto è meno scontato. Ma che importa della trama. Fatelo per le nostre estati torride, in cui Ian arriva con il giubbotto di pelle anche se fanno 38 gradi, con un buon whisky in mano e ci dice qualcosa del genere. “Ma c’è stato un momento esatto in cui tutti gli altri sono svaniti e c’eravamo solo noi due”.
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