Urban fantasy, horror e gotico, I Guardiani della Notte di Sergej Luk’janenko, finalmente finito di leggere: ecco la recensione del primo volume dell’esalogia di quello che viene considerato uno scrittore russo da culto nel genere. Facciamo due premesse necessarie e veloci. Intanto l’acquisto. L’ho già scritto a fine agosto. Stavo lì, in libreria, a lamentarmi della mancanza di nuovi urban fantasy degni di nota, quando Michele mi domanda: ma lo hai letto I Guardiani della Notte? E faccia confusa, la mia, e uno sguardo quasi imbarazzato. Lui si muove velocemente, lo vedo sparire tra gli scaffali e tornare con questo libretto tra le mani dall’aspetto un po’ anni ’80. Leggo il nome dell’autore, un kazako, libro edito da Mondadori, e mi ritrovo più disorientata di prima. Ametto la mancanza che agli occhi di Michele appare gravissima, conoscendo la mia passione senza limiti per il genere urban fantasy. È uno dei più grandi scrittori russi, mi dice basito, io neanche lo lascio terminare e gli faccio cenno di aggiungere il volume alla pila già posizionata in cassa. Secondo elemento di contorno necessario. Ho detto e confermo che ho impiegato un po’, rispetto i miei ritmi abituali, a terminarlo. Ma non è certo colpa del libro. Diciamo che le ferie si sono ridotte a una settimana e poi emergenze di lavoro, dell’attualità ben serie da seguire, mi hanno sottoposto per qualche settimana a orari senza limiti. Detto questo, parliamo del libro. I Guardiani della Notte non è il consueto urban fantasy che ci si aspetta. Ho trovato difficoltà nelle prime pagine a entrare nella storia. Lo stile, l’ambientazione, la tecnica narrativa è diversa dei terreni sui quali abitualmente siamo abituati a camminare. Intanto siamo in una Mosca gotica, scura, densa di misteri.
Chiariamo quali sono le basi della storia che in realtà poi ha più piani di lettura, e protagonisti diversi sui quali soffermarsi. I guardiani della notte sono le forze del bene che vigilano sulla grande metropoli russa dove in mezzo agli uomini vivono le creature della notte, vampiri, mutaforma, licantropi, streghe. E ci sono poi i guardiani del giorno anche per loro il compito è quello di vigilare. C’è un patto infatti tra le forze delle tenebre e la luce, tra il bene e il male, un patto che però non sembra poi così saldo. E così ci sono gli Altri, uomini con poteri di magia come Anton, il protagonista, che non ha doti eccezionali ma si ritrova a gestire casi nella Mosca notturna che svelano più segreti di quanti si possa immaginare. È intorno a lui e alla bellissima figura di Svetlana, una dottoressa colpita da una terribile maledizione, che inizia a prendere forma nella prima parte del libro una storia densa, piena, cupa. Si evolve la narrazione tra gli elementi del mistero, del giallo e del fantasy. Ma c’è un elemento che bisogna avere bene e chiaro in mente prima di iniziare a leggere I guardiani della notte. È un libro, il primo di una serie, russo: anche se fantasy, russo in tutto e per tutto. È impossibile cioè non essere avvolti sin dalle prime pagine da una malinconia, da una foschia e da un sentimento nostalgico e estremamente vero. Questo per farvi capire le atmosfere. Ma poi arriva la domanda fondamentale. Lo consigli questo libro? E non posso mentirvi. L’ho trovato lontano dal mio modo, e qui davvero vi dico che la lettura è un’esperienza personale, lontana dal mio modo di viaggiare con la mente e le emozioni all’interno del fantasy, anche quello ben meno strutturato di questa opera di Sergej Luk’janenko.
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