“Cosa c’è?”. “Sai, le feste”. La citazione arriva dritta da Grey’s Anatomy, i patiti del medical drama ricorderanno, è il Natale in cui Derek rimane con la moglie Addison pur amando Meredith, anche se all’epoca, come disse Addison, “gli unici a non sapere che Derek ama Meredith, sono Derek e Meredith”. Insomma avete capito quel clima no? Non ditemi che non ci siete passati. Filo di costante malinconia in sottofondo. Come un fastidio, un suono, una odiosissima dolce ombra. Ecco, è gennaio. L’albero, gli addobbi, le cene, la gente con i maglioni coordinati, le resse ai negozi, il dovere di sorridere a più non posso. L’intero pacchetto è dietro le spalle. Abbiamo varcato la soglia con i tradizionali buoni propositi – come non guardare più Grey’s Anatomy che sarà chiaramente disatteso – così ho pensato di proporvi una terna di libri da inizio anno. Libri da gennaio, che ragazzi è il mese del blue monday. Non so se ci sia veramente qualcosa di scientifico in questa storia del lunedì più triste dell’anno che sarebbe il frutto della miscela esplosiva di clima, ore di luce, e via dicendo, ma certo gennaio è un mese ostico. Allora affrontiamolo con tre libri.

Il primo vi sorprenderà, se lo conoscete, arriva direttamente dalla fine degli anni ’90, per la precisione ’98, Vaniglia di Lorenzo Marini. Avete presente? Lui è un pubblicitario di successo, che ha scritto questo libro che letto a vent’anni – come capitò a me – ti obbligava a non mollarlo. E’ una storia d’amore, lo stile di scrittura segue più quello di una sceneggiatura che di un romanzo ed ha tanti dialoghi bellissimi. Un libro d’amore fuori dagli schemi del genere – ricordiamoci sempre che era la fine degli anni ’90 – detestato da alcuni, amato da altri. Io rientro nella seconda categoria. Perché l’ho inserito nella terna di libri da inizio anno? Per quel dialogo.

 

Cos’è un lago Maurice?
E’ un fiume che si è addormentato e ha sognato di diventare mare.
E perchè non ci è riuscito?
Non tutti i sogni durano abbastanza a lungo, Vaniglia.

 

Prendete la domanda iniziale, e ponetela a qualcuno che è nella vostra testa. Vediamo che succede. Andando avanti, nella terna dei libri da inizio anno voglio anche Il ritratto di Dorian Grey del 1890, opera conosciutissima di Oscar Wilde. E’ nel rapporto tra Dorian Grey e il suo ritratto, in quel patto maledetto che lo avrebbe dovuto incatenare alla eterna giovinezza mentre nel quadro regalato dall’amico Basil si mostrava la decandenza della corruzione morale, che possiamo riconoscere e salvare quello che accade intorno a noi.

 

Al mondo esiste una sola cosa peggiore dell’essere oggetto di conversazione, ed è il non essere oggetto di conversazione.

 

Cosi dopo esserci creati strumenti per capire chi abbiamo intorno, e aver dato una rispolverata alle nostre priorità, è ora di sentire quello che ci fa vibrare. Ragione per cui come ultimo libro della terna di inizio anno vi consiglio Wonder di R. J. Palacio. Un libro da narrativa per ragazzi ma che non lo è affatto, non solo almeno. Una intensa storia sul tema della diversità ha come protagonista Auggie, nato con una deformazione facciale, che lascia la bolla confortevole e protettiva della famiglia per andare a scuola e confrontarsi con il mondo esterno. Emoziona.

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