Paranormal romance per adulti, vampiri, sesso esplicito, storie d’amore immerse nei drammi, ma anche azione, e tanta tanta evasione con La Confraternita del pugnale nero, la saga di J.R. Ward arrivata a quattordici libri. Dopo averli letti tutti, intanto posso dire che non siamo certo di fronte all’alta narrativa, ma nel genere, è una delle migliori. Ambientata a Caldwell, New York, la saga entra nella società dei vampiri mischiata ma autonoma da quella degli uomini. In un mondo di regole e classi, si sviluppa una lotta eterna con i lesser, una specie di super cattivi quintessenza del male. C’è un re, attorniato dalla confraternita che ha il compito di mantenere la sicurezza, l’aristocrazia, il consiglio. Ogni libro è incentrato su uno dei fratelli della confraternita e la sua storia d’amore.
I sentimenti scorrono a fiumi insieme agli incontri sotto le lenzuola, davvero hot, ma la parte romance è ben miscelata con quella drammatica e con l’azione. Questo credo renda il lavoro della Ward (è uno pseudonimo della scrittrice statunitense Jessica Bird) accattivante. Avete presente quando state guardando un film ai limiti del trash e non riuscite comunque a scollarvi dalla tv? Ecco con il primo libro della Confraternita del pugnale nero, Il Risveglio, mi è accaduto esattamente questo. Protagonista della vicenda è Wrath, l’ultimo vampiro purosangue rimasto che viene incaricato dall’ormai defunto migliore amico di badare alla figlia, una ragazza, Beth, avuta con una donna umana che non aveva superato il parto. Beth è cresciuta sola, non sa nulla né di vampiri e né del padre morto con i superpoteri. E’ una cronista di nera di provincia. Voi capite quindi come questo abbia generato in me una immedesimazione immediata pari a cento. Lei, diciamolo, a differenza della sottoscritta però è una gran dura. Abituata a cavarsela senza uomini, gestendo anzi i maschi che la infastidiscono in ogni dove, arguta e brillante sul campo, si ritrova una sera in casa un intruso. Wrath appunto, che come da indicazioni di Darius le faceva da angelo custode versione noir per proteggerla. L’incontro è esilarante e eccitante nello stesso tempo. Seguitemi. Loro non si conoscono, lui è un gigante, bello, possente, tenebroso, con gli occhiali scuri, poi scopriremo la ragione, è praticamente cieco. Beth ha paura, e cosa accade? Parlano? Che so, lui ad esempio le dice che è un amico del defunto padre?
Barcollò mentre lui colmava la distanza fra loro. Era atterrita al pensiero di quello che sarebbe accaduto quando lui l’avesse raggiunta. E accadde l’impensabile. Quando lo sconosciuto si fermò davanti al lei, Beth fu travolta da un’ondata di desiderio sessuale allo stato puro. Per la prima volta in vita sua si sentì peccaminosa mente calda. Calda e bagnata. Qualunque cosa avesse quell’uomo, lei la voleva.
Ma no che non parlano, ingenui che siamo, fanno sesso senza freni. Con la scrittrice che indugia sui particolari, senza pietà per noi.

Wrath la baciò nel punto più delicato, risucchiando in bocca il fulcro della sua femminilità e lei venne più e più volte finché lui non riuscì più a resistere alla smania che lo divorava

Lei così entra nella dimensione pericolosa e sconosciuta della confraternita del pugnale nero, una vera famiglia allargata dove la lealtà e la fratellanza contano più di ogni cosa. Il Risveglio anche se ha al centro Wrath e Beth (ma ce ne sarà un altro di libro con loro), i miei personaggi preferiti, non è il migliore della saga. Meccanico nella trama zeppa di informazioni, ma proprio per questo la base per un viaggio che durerà migliaia di pagine. Ogni volta che i vampiri, belli e potenti al punto giusto, risolvono una questione con una passionale perfomance di sesso, tu pensi: no va bene, adesso basta, non è possibile, ora chiudo il libro. E invece no, resti attaccata alle pagine, non se ne esce neanche a volerlo.
Con il secondo libro, Quasi tenebra, che ci racconta di Rhage, anche lo stile narrativo migliora, almeno dal mio punto di vista. La storia scorre meglio, e andando avanti i riflettori si posano di volta in volta su uno dei fratelli e le loro metà (non necessariamente donne, ci sono stupende storie d’amore gay) con gli altri che fanno da contorno in una narrazione che comunque alla fine resta corale tra colpi di scena, guerre e assassini. I personaggi non sono mai piatti, non conoscono la bidimensionalità. C’è la profondità di un retaggio, storie a volte tragiche, altre di riscatto. La società dei vampiri ha le sue tradizioni e una religione, ci sono elementi classici, la bellezza, la forza, la velocità, il bere sangue, ma la scrittrice concependo una saga ha costruito un mondo vero e proprio. Fidatevi, vale la pena farci un salto.
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