Gwineth Paltrow sta bene nel ruolo, Emma è un film del 1996 tratto dal romanzo della scrittrice inglese Jane Austen che lo pubblicò nel 1815. Regia di Douglas McGrath la pellicola non è un cult ma per i patiti di Jane suona come un meglio di niente. Il film è garbato e senza troppe pretese nel raccontare la storia della bellissima e giovane Emma Woodhouse, orfana di madre, con una sorella sposata e andata quindi via dalla dimora di famiglia, padrona di casa nella ricca proprietà in cui vive con l’ipocondraico padre, sempre in ansia per un malanno, per un colpo di freddo, ostinato a rifiutarsi di accettare i cambiamenti. Del film mi piace l’ambientazione e il taglio teatrale.

Il signor Smith: “Com’è la signorina Fairfux?”

Il signor Woodhouse: “Non c’è molto da dire… Quando me lo chiedono dico che è elegante…!”

E’ leggero il tocco del film e si tiene molto sulla Paltrow che si destreggia sin dalle prime scene nel personaggio al centro di equivoci d’amore. In apertura del libro e del film, la protagonista fa i conti con il matrimonio della sua governante Miss Taylor che li lascia per andare a vivere con il consorte, il signor Weston. Per l’intero film, Woodhouse padre continuerà a chiamarla Miss Taylor invece che con il cognome del marito, sono alcune delle note ironiche di Emma sullo schermo.

“Avrò anche perso il mio cuore, ma sono ancora padrona della mia mente”

Un film che vale la pena vedere per George Knightley interpretato da Jeremy Northman che se la cava secondo me più che bene. Il personaggio di Mr Knightley è tra quelli della Austen che più ho apprezzato. Lo so che c’è Mr Darcy, ne ho parlato anche qui sul blog. Ma di Knightley mi piace che sa riportare Emma sui giusti binari quando la ragazza – molto più giovane di lui che ha quasi 40 anni – in preda alla convinzione di riuscire a combinare matrimoni, finisce per creare disastri e far soffrire più persone. Non ha cioè solo la lealtà, la fermezza, che i personaggi maschili della Austen incarnano, ma quel modo di reagire a lei fino a domarla. Dovranno capitarne e neanche poche prima che Emma si renda conto di amare  Knightley, ma c’è quel lieto fine, affatto scontato, che ci fa tirare un sospiro di sollievo.
Mr Knightley: “Forse sono le nostre imperfezioni a renderci così perfetti l’una per l’altro”
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