Sei ancora qui di Daniel Waters è la recensione perfetta per Halloween, lo so sto in ritardo di una settimana ma vi assicuro che la colpa non è la mia, il libro è un thriller fantascientifico che ha ispirato anche un film uscito nelle sale a fine settembre. Un fantasy paranormale, pratagonista la sedicenne Veronica Calder che convive con la madre, il fantasma del padre che come un ologramma appare ogni mattina alle sette al tavolo della cucina, e lo spettro di un ragazzo che le infesta il bagno (ma non le dispiace affatto). Ecco l’ambientazione suggestiva di Sei ancora qui, siamo negli Stati Uniti dove dopo l’Evento, come viene chiamato un cataclisma che ha ucciso milioni di persone, i cari defunti sono tornati in mezzo ai vivi come brevi apparizioni quotidiane. Solo tracce di una esistenza o c’è di più? Questo cercherà di capire Ronnie per l’intero libro, aiutata da Kirk il ragazzo innamorato di lei, mentre qualcuno medita un piano che potrebbe metterla in serio pericolo. C’è un assassino, i fantasmi, la giusta ansia da thriller, un po’ d’amore, Sei ancora qui scorre bene, è scritto in maniera pulita. Brividi? Un po’ di paura al limite. Lo stile non crea dipendenza ma regge in maniera molto convincente l’architettuta narrativa che gioca volutamente sulla tensione e il mistero.

Odorava di pop-corn e zucchero, e Kirk spero che non lo tasse che stava in spirando il suo profumo. “In una sala c’era questa coppia, sai? Una cosa stranissima. Due giovani seduti in fondo alla sala. Lui le tiene un braccio intorno alle spalle, e lei si appoggia a lui, e sembrano molto innamorati, o forse stavano guardando un film horror o entrambe le cose. Non credo di aver mai visto due fantasmi uniti come loro”

Certo non è una passeggiata rosa e fiori. Immaginatevi di camminare per strada, voltarvi e vedere un fantasma che fluttua verso una casa. Lo fa tutti giorni, voi lo vedete e lo rivedete, tanto da abituarvi. Nel libro di Daniel Waters, Sei ancora qui, ci sono fantasmi che non fanno paura e altri che spaventano. Insomma, ragazzi morti ovunque e la protagonista che il più delle volte non si turba quasi per niente, a differenza della migliore amica che combatte per l’intero romanzo con il terrore puro. Oltre all’aspetto, predominante per carità, del thriller paranormale, c’è una sottile nostalgia che invade le pagine. In questa storia in cui chi muore resta con noi, e non per dire, si insinua un sentimento legato al ricordo, al distacco, a quello che scatena in noi l’idea di poter ancora scorgere anche se per pochi istanti ogni giorno chi abbiamo amato. Non sempre solo visite piacevoli, considerando l’aspetto del mistero, ma le reazioni dei personaggi rispecchia la varietà dei sentimenti umani nei confronti di queste tematiche. Chi scappa e chi affronta. E altri che restano con molte domande.
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