Fidanzati dell’inverno l’Attraversaspecchi di Christine Dabos è il fantasy che più ho consigliato nel 2018, la recensione arriva a fine anno perché a gennaio 2019 ci aspetta il secondo volume della saga, Gli scomparsi di Chiardiluna, sempre edito da E/O. Il libro fantasy di cui più ho parlato, è vero, ma c’è un perché. Esclusa la fiammata finale (è il caso davvero di dire) con il nuovo tomo targato George Martin, il 2018 non è stato un buon anno per il genere. Il volume della scrittrice francese è quindi sembrato una perla. Fidanzati dell’inverno è una lettura piacevole e intrigante non priva di debolezze. Il caso letterario che viene dalla Francia, con più di 200mila copie vendute, è una miscela sapiente di elementi fantasy. Non ci sono elfi. Zero draghi. Le battaglie si combattono a corte. Qui si ritrova la protagonista, Ofelia, scaraventata a distanza dalla sua terra d’origine perché destinata a sposare Thorn, un uomo burbero del Polo.
La costruzione dell’universo operata da Christine Dabos ha in sé l’originalità pur se i riferimenti (da Alice nel paese delle meraviglie all’azione di Hunger Games, e i sentimentalismi di Twilight) non mancano. Le Arche, le terre separate fluttuanti dove si arriva dopo un difficile viaggio, sono il contesto. Il Polo è freddo e inospitale, ma non è per il clima. Ofelia viene catapultata negli intrighi di corte. Il suo ipotetico findanzato con il quale ha un rapporto tutto di sottintesi e silenzi, rimproveri, appartiene a una famiglia che ha faide interne e esterne. Tra illusioni, poteri magici, I Fidanzati dell’inverno è un libro che propone intrighi, inganni, in cui niente in fine dei conti è come sembra. Una carrellata di personaggi infidi. E diciamolo anche fastidiosi. Thorn non fa altro che ripetere a Ofelia: fidati solo della zia. Una zia insoportabile.
Apprezzabile la coerenza del mondo fantasy. Divertente la rete delle relazioni sociali. La vita di corte velenosa. Eppure figura di Ofelia come ragazza goffa è esageratemente sterotipata. Il rapporto con il fidanzato è la sintesi perfetta di tutto quello che abbiamo letto sulle relazioni con personaggi cupi e misteriosi. Manca un po’ di profondità a questi personaggi, ma superato il fastidio per alcune scontate dinamiche, il libro è un bel viaggio. E tra poco arriva il seguito.
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