Donne che leggono libri proibiti di Lisi Harrison, un romanzo deludente, la recensione quindi non avrà picchi di entusiasmo. Ve lo dico prima così siete preparati. Iniziamo con il dire che il 2019 per quanto mi riguarda è partito con un vortice nero. Tipo bufera forza quattro. Non voglio giustificarmi se non perdono nulla a questo libro, ma voglio darvi l’opportunità di comprendermi. Allora, intanto Donne che leggono libri proibiti è arrivato in Italia in estate. Era sfuggito al mio radar, acquistato a dicembre è stato il primo libro cominciato e concluso nel nuovo anno. Lisi Harrison dopo essersi dedicata con successo agli young adult ha deciso di dedicarsi più agli adult. Il risultato è mediocre.
L’idea c’è. Anzi funzionava benissimo. Tanto che ero predisposta a una lettura piacevole, magari divertente, a tratti. Detto in sintesi estrema, a distanza di cinquant’anni il club di libri proibiti passa da un gruppo di amiche a un altro. Nasce negli anni ’60 con Gloria, Dot, Liddy e Marjorie a Pearl Beach. Queste giovani donne nel pieno di una trasformazione culturale rappresentano mondi diversi. Dalla più progressista, alla più apparentemente impermeabile ai cambiamenti. E’ la lettura di testi proibiti, in quanto ritenuti scandalosi, a cimentare la loro amicizia stretta poi in un patto. Ma quei libri, come il manuale sulla promiscuità selettiva di Lilian Maxine Serett, le pongono di fronte a nuove sfide con se stesse. Quel club, fatto di regole, letture, venerdì e pleniluni, finisce cinque decenni dopo nelle mani di altre quattro giovani donne.
M.J. Insieme a Addie, Britt e Jules. Assemblate quasi per caso, diffidenti nel ricevere il club dei libri, anzi a volte quasi ostinatamente negative. Tutto ruota intorno a M.J., sì la sigla purtroppo è per l’intero libro, la ragazza si chiama May June. Insomma, arriva da New York ed è depressa quanto basta. Sta con un uomo che ci sembra da sette pieno, ma ha avuto una batosta sul lavoro, carriera appesa e tanto, troppo, tempo libero. Donne che leggono libri proibiti è incentrato sulle quattro della nuova generazione. Le letture sono sempre uno strumento per mettere in discussione le proprie certezze, in ogni campo.
Vi dicevo all’inizio, l’idea c’è. L’esecuzione però è debole. Una volta entrati nelle vicende del club versione odierna, anche se ci sono i flash, le lettere, Lisi Harrison si perde in un livello superficiale e reso anche in maniera affatto originale. Intendiamoci. Se scrivi di donne, quattro – i numeri sono importanti – che attraverso il sesso, come argomento, crescono insieme, lo devi sapere. Sex and the city è dietro l’angolo come un mostro inarrivabile. Lo so che nelle stagioni memorabili della serie cult, non c’è la cultura che pure la Harrison vorrebbe veicolare, ma è lo spirito che manca. C’è un genere che è stato già sdoganato. Che vuoi fare? E perché? Sembra già tutto detto, sentito, visto. E letto.
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