Una febbre attraversa il web in attesa dell’ultima stagione del Trono di Spade, l’ottava (meraviglia) targata Hbo è l’ossessione di un esercito di fan sparsi per i sette regni. Dai volumi fantasy con l’ambientazione medievaleggiante scritti da George R.R. Martin che ci ha imbrigliati a una trama unica, potente, che crea dipendenza, al fenomeno mondiale della serie tv. E’ una febbre, sì, con risvolti anche un po’ pazzeschi. Ma ci arrivo tra un attimo. In questo venerdì piovoso (l’inverno sta arrivando, perché calendario o meno è Westeros a battere il nostro tempo) scocca il meno due alla prima attesa lunedì mattina alle 3 spaccate. Per chi non regge la nottata, Sky proporrà l’episodio la sera del lunedì alle 21 con i sottotitoli, ma in tanti resteranno attaccati al divano con la bolla naso e la copertina pur di non perdere l’appuntamento con gli Stark, i Lannister e gli Estranei.

E’ una magia il Trono di Spade. Lo sono i libri, le Cronache del ghiaccio e del fuoco che il sadico di Martin ci fa attendere per la conclusione del ciclo ormai da anni. La sceneggiatura ha superato la narrazione dei libri da un bel po’, lo abbiamo detto e stradetto, commentato, obiettato e a volte gioito, quando gli showrunner con nostro grande sollievo hanno sciolto un po’ quella matassa di intrighi a volte incomprensibili del buon George. Al gioco del trono si vince o si muore ce lo hanno insegnato vedendo cadere uno dopo l’altro i personaggi che amavamo, da Ned Stark niente è stato più lo stesso. Sempre colpa di old sadico. Eppure con quello stesso impeto viviamo rivalse e vendette incredibili. Arya Stark ci ha dedicato una scena, nella stagione sette, che esprime in sé il senso dell’intera parabola degli Stark, e la nostra. Il matrimonio di sangue in cui abbiamo perso Rob dopo anni, stagioni, peripezie di ogni tipo, ha trovato riscatto nell’assassinio perfetto che la piccola e temibile Arya compie dei traditori dalle parti del fiume.

 

 

Arya l’ho amata subito. Sansa no. Se nella sorella minore vedevo la ragazza che non vuole merletti, ma si batte per esprimere se stessa, la rossa Sansa è stato per me un amore lento, non solo nato piano piano, ma con pesanti contraddizioni. Ma rivederle insieme a Grande Inverno è stato ai limiti del piacere massimo (sì, sì, avete capito bene). Parlo di loro per non affrontare il vero incubo che ci perseguita per i possibili sviluppi, Jon Snow e la Danaerys, tutti Targaryen, per la felicità dei draghi non fosse che uno è capitato nelle mani del cattivissimo degli Estranei. La scena di sesso è stata commentata già abbastanza (come dimenticare!), senza scordare Tyrion Lannister uno dei miei personaggi preferiti, e tutti i cattivi a cominciare dalla mitica Cercei. (Rivolgiamo un pensiero all’Alto Passero please). Insomma, a terrorizzarci ora sono le prospettive. Questa manciata di puntate che ci separano dalla fine di una storia unica di azione, politica, fantasy. L’attesa in giro per il pianeta Terra è così opprimente che ne stanno accadendo di cotte e di crude.

Perché sarà Valar Morghulis ma i fan non si placano. Viaggiano in rete teorie di ogni tipo che hanno accompagnato la serie sin dai primi battiti. L’evolversi delle discussioni è in questi giorni esponenziale. Attaccati ai tweet degli attori, capaci di interpretare anche un solo fotogramma rilasciato. A proposito, il trailer? Da record per uno show che ha vinto 308 premi, di cui 47 Emmy. Lo so, siamo nel tunnel, pensiamo alla grande battaglia finale, ma c’è chi sta oltre, date retta. Alcuni studenti di informatica dell’Università TU di Monaco hanno sviluppato una app per scoprire quali personaggi moriranno nella prossima stagione. Con tanto di percentuali. La notte del gioco del trono sta arrivando, intanto, ci sono due giorni per una maratona ripasso di quelle epiche.

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