Ci siamo noi in quella inquiesta esistenza senza tempo: paura, sicurezza, voglia di essere se stesse, di esprimerci e scegliere, siamo Elena di Sparta? La recensione del libro esordio di Loreta Minutilli la scrivo dopo un paio di settimane dalla conclusione della lettura. L’ho lasciato sedimentare mentre ho iniziato altre avventure, in diverse parti del mondo (alcune reali, altre meno, lo sapete no come sono con la storia del fantasy). Così vi dico davvero che intanto l’autrice molto giovane nella vita fa il lavoro dei miei sogni, l’astrofisica. Studi classici alle spalle e un primo libro potente e leggero insieme. La Minutilli ci fa conoscere una Elena inedita.
Volevo uscire, realizzare il mio antico proposito di offrirmi al primo passante come una qualsiasi bellissima prostituta e poi andare a raccontarlo a Cassandra, mostrandole che ero in grado di agire anche senza la sua mediazione. Ma, naturalmente, non era vero. Non ero neanche in grado di avvicinarla e iniziare a parlarle senza restare paralizzata per la paura di essere respinta
La protagonista è la stessa delle nostre giornate da liceali. Avete capito bene. Elena di Sparta appunto o Elena di Troia come l’abbiamo forse sentita di più. Scritto in prima persona, entriamo nei pensieri della donna più bella del mondo per la quale si sono scatenate guerre, odi, vendette. Sono le emozioni di Elena a condurci in luoghi diversi da quelli studiati sui libri di scuola.
Ripensandoci ora che i miei seni cominciano finalmente ad avvizzire e che i miei capelli sono più bianchi che biondi, mi rendo conto che l’amore per il mio corpo derivava dalla certezza che mi avrebbe resa eterna
Una narrazione circolare, l’inizio è la fine e la fine è l’inizio, Menelao una volta riportata in patria la bella Elena le pone la domanda cruciale. Perché scatenare una guerra? E così la lascia raccontare. E Elena ci parla di una bambina cresciuta nel culto del proprio corpo convinta che la bellezza fosse l’apice del suo potere. Ma si accorge presto che in realtà non è così. Così dallo stupro di Teseo alla fuga con Paride verso Troia, Elena vuole solo il diritto di poter esperimere se stessa. Bello, coinvolgente, estremamente moderno.
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