Poniamo il caso di essere catapultati su un’isola senza tv, senza amici, senza niente se non dieci libri. Panico? Ho provato a chiedermi quali sarebbero i dieci libri da portare su un’isola deserta, e ne è uscita questa personalissima lista dove si spazia da un genere all’altro, proprio come piace a me, senza regole.

 

Factotum di Charles Bukowski. La mia edizione è Tascabili degli Editori Associati, comprato in lire (sigh!), 13.000 per la precisione nel 2000. I miei vent’anni sono stati Bukowski e la sua libertà. Factotum è Henri Chinaski, alter ego dell’autore, il suo viaggio per l’America tra alcol e sesso, senza pianificazioni, improvvisandosi alla giornata. Da leggere su un’isola deserta, senza dubbio, per ricordarsi come è vivere on the road, trasgredire in barba alle imposizioni sociali. Questo libro regala una frase finale micidiale, sei parole con cui solo il vecchio Buk poteva calare il sipario. Roba da Eyes Wide Shut, ma molto molto meglio.

 

Pastorale Americana di Philip Roth. C’è tutto in questo capolavoro del 1997. E’ una fotografia dinamica, come un flusso di coscienza, e nello stesso tempo cruda dell’America. C’è dramma, umorismo, emozioni, dinamiche sociali. Il personaggio principale è lo svedese, così chiamato, Seymour Levov, nella parobala di una famiglia perfetta che sarà dilaniata dalle scelte della figlia Merry sull’onda degli scontri sociali. Da portare su un’isola deserta perchè è un affresco unico della solitudine e di quello che determina le nostre vite. L’edizione che ho è il volume 74 della meravigliosa collezione che uscì nel 2003 con Repubblica, cento volumi di letteratura del ‘900.

 

Furore di John Steinbeck. Libro da leggere su un’isola deserta, e da portare ovunque. E’ in assoluto tra i miei preferiti, pubblicato nel 1939 a New York. E’ ineguagliabile. Il premio Nobel Steinbeck svela in maniera magistrale gli effetti della grande depressione attraverso il viaggio intrapreso dalla famiglia Joad costretta a lasciare l’Oklahoma. Ma come la famiglia Joad ci sono centinaia di altre famiglie che abbandonano le fattorie per attraversare Stati sulla Route 66 e provare a iniziare una vita di riscatto in California. L’ho letto, l’ho amato, l’ho riletto e l’ho fatto mio. Anche di Furore ho l’edizione speciale di Repubblica, volume numero 35.

 

Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez. Anche questo un libro perfetto per l’isola deserta, sono storie assolute che ti trascinano in un’altra dimensione. Uscito nel 1967, il libro dello scrittore colombiano è stato come il gettito di una cascata per la letteratura, forte, dirompente. E’ la storia della famiglia Buendia attraverso sette generazioni, in un luogo immaginario della Colombia,  le vicende drammatiche sono narrate con uno stile unico anche difficile. La prima volta, nel ricostruire i nomi e i collegamenti, viene voglia di farsi uno schema. Vivi e morti insieme in quello che è stato definito realismo magico, e in cui potrebbe rientrare anche Isabel Allende. Se vi è piaciuta la Casa degli Spiriti non si può non leggere Cent’anni di solitudine. E’ magnifico.

 

Odissea di Omero. Immancabile nella borsa di un viaggiatore diretto su un’isola deserta.  L’Odissea è il prima rispetto a tutto. E’ il poema epico che preferisco, rispetto all’Iliade, è la ricerca, il sogno, le domande, il viaggio, niente di quello che conosciamo nella letteratura occidentale sarebbe stato senza l’Odissea. Ho diverse edizioni, questa che rigiro tra le mani è Oscar Mondadori, traduzione di G. Aurelio Privitera e l’introduzione di Alfred Heubeck. Un tomo da 800 pagine con il testo greco a fronte e alla fine “l’indice delle cose notevoli” oltre che dei nomi. Tanto il tempo non mancherà.

 

La teoria del tutto di Stephen W. Hawking. Fisico, cosmologo, studioso dei buchi neri, è una delle migliori menti dei nostri tempi. Questo libro, edito da Bur – la mia è edizione del 2015 – sono 130 pagine in cui con la straordinaria chiarezza che lo contraddistingue, nonostante la difficoltà della materia, Hawking parte dalla domanda fondamentale, come ha vuto origine il cosmo, per condurci in un viaggio della conoscenza. Lettura perfetta sotto il cielo dell’isola deserta, o se abbiamo bisogno di dare un senso anche quando un senso non ce l’ha (citazione musicale).

 

Foglie d’erba di Walt Whitman. La poesia non può mancare in un viaggio in solitaria, isola deserta o meno. Scelta complicatissima selezionare un libro. La mia è ricaduta su questa opera, prima edizione uscita nel 1855, una raccolta nella versione integrale di Einaudi, 750 pagine, semplicemente bellissima. L’unico rischio? Ritrovarci dentro, come nel mio caso, lettere piegate e credute perdute.

 

Il trono di spade di George R. R. Martin. E’ il primo volume delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, partendo dal presupposto che sull’isola non ci si può portare l’intera e ancora incompiuta saga, è d’obbligo avere almeno il primo libro che poi ha dato il nome alla fortunatissima serie tv. E’ il fantasy contemporaneo nella sua migliore espressione, un mondo dal quale non si può più uscire fatto di intrecci politici, epiche battaglie, elementi fantastici sapientamente miscelati, sesso, amore, tradimenti, feroci e memorabili colpi di scena ai quali ci ha addestrato Martin. Con il caldo dell’isola, non si può che sognare la Barriera.

 

Ragione e sentimento di Jane Austen. Vi aspettavate Orgoglio e pregiudizio? No, tra i libri da portare sull’isola deserta inserisco invece la ragione di Elinor e il sentimento di Marianne, al centro delle vicende della famiglia Dashwood. L’amore tra Elinor e Edward Ferrars vi terrà inchiodati al libro e sognerete invece dell’isola di stare nel Devonshire. E’ Jane.

 

Il signore degli anelli di J.R.R. Tolkien. Non potevano mancare le 1.377 pagine, indici inclusi, del libro dei libri fantasy, ispiratore di un genere, pilastro, manuale per scrittori, riferimento per una platea vastissima di lettori. Senza questa opera di Tolkien, che è una trilogia composta da La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re, non ci sarebbe stato quasi niente di quello che nel campo è venuto dopo. Ha ispirato poi i super film di cui conserviamo gelosemente anche i dvd, io ho l’edizione Bonpiani con mappa finale, e traduzione riveduta e aggiornata in collaborazione con la Società Tolkeniana Italiana. Sul mio volume ci sono appunti a matita memorabili, attinenti a modo loro. Buon viaggio e non scordate l’anello.

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