Potere, rancore e segreti nel romanzo Il party di Elizabeth Day. Un libro english fino al midollo, che già nella copertina in bianco e nero con le scarpe lucidate e gli strass dei sandali, ci conduce nel mondo patinato ma a tinte thriller di Martin e Ben. Il romanzo si articola su diversi piani di lettura temporali, e attraverso le voci e il punto di vista dei protagonisti. Martin e Ben si sono conosciuti a Burtonbury, un ex collegio maschile per i figli di diplomatici. Martin che è il vero protagonista del romanzo, arriva lì con il maglione anonimo, il fare trasandato e la tristezza addosso della sua giovane vita figlio di madre vedova. Una esistenza destinata a cambiare grazie al suo incontro con Ben, bello, ricco, ammirato da tutti che diventa in qualche modo la sua ossessione. Martin vuole entrare nella sua vita, e ci riuscirà, tanto da trasformarsi negli anni nella sua piccola ombra. Molto tempo dopo, quando ormai sono sposati, Ben sempre più in alto nella scala sociale, invita Martin e la moglie Lucy per il suo compleanno, un grande party in un posto da favola. Con gli avvenimenti di quella sera e i flashback sul passato, scopriamo il lato oscuro e ossessivo delle relazioni umane. Il party è un romanzo da un certo punto di vista incredibile. Riesce a non farti provare empatia con nessuno dei personaggi. In ognuno di loro c’è qualcosa di meschino o spregiudicato, si fa leggere.

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