La forza imprevedibile delle parole mi ha delusa da ogni punto di vista, è una recensione amara, lo ammetto, il primo libro che ho letto nel 2018 è stato per me un flop. E’ un’opera questa di Clara Sanchez, scrittrice spagnola pluripremiata, faticosa da concludere nonostante non siano nemmeno duecento pagine. Capisco come possa sembrare un giudizio netto, allora voglio mettere sul tavolo un elemento. La forza imprevedibile delle parole uscito in Italia nell’autunno del 2017, è in realtà un libro del 1989, Clara Sanchez ha cominciato da qui per iniziare il suo percorso di scrittrice. La copertina di Garzanti ci illude azzeccando ogni regola del marketing, compreso il citare, dalla stessa autrice del ben più fortunato, aggiungo io, Il profumo delle foglie di limone. Veniamo catturati dall’idea di intrighi e segreti che risultano essere il più delle volte senza senso, confusi più che misteriosi, improvvisati invece che ragionati. Allora andiamo alla trama, la nostra protagonista si chiama Natalia, moglie e madre, superati i quaranta anni si sente annoiata dalla dimensione della sua vita. Elementi che ci arrivano di intuito, Natalia come il resto dei personaggi non ha profondità, non viene indagata e mostrata.
Natalia andò alla festa per caso, perché era sola. Indossò il vestito di taffetà color malva perché lo aveva promesso a Matilde, e la pelliccia perché faceva freddo.
Il punto di svolta narrativo, il primo e forse unico, è giusto all’inizio del libro quando Natalia decide di andare a un incontro mondano a casa di un’amica. Qui conosce Raul Montenegro, ospite casuale in casa, che la ammalia magneticamente con storie di viaggi e avventure per il mondo. Natalia appare ipnotizzata e noi non ne capiamo bene le ragioni. La scrittura non riesce ad andare oltre, a scavare, narrare a un livello più autentico. Natalia torna a casa e Raul è nella sua testa. Riceve un invito a un incontro ma si presenta un altro uomo al posto del suo affascinante nuovo amico. Parte così una girandola di intrighi dallo scialbo sapore. Non viene scatenata la curiosità e neache l’empatia.
Quella notte i suoi sogni furono molto inquieti e confusi, Constantino si alzò all’alba, nervoso perché la moglie non lo aveva fatto dormire, e Natalia, sfinita, ricordava di aver visto soltanto Raùl e Matilde insieme, al centro di un incubo.
Non nascondo di aver chiuso il libro pensando che sarebbero potute arrivare solo letture migliori nel 2018, un esordio, bisogna sempre ricordarsene, ma che non riesce a trovare alcuna strada per giungere fino a noi.
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