La recensione di Noi siamo tutto parte dalle cose da fare prima del bacio: burro di cacao, ripassare le posizioni delle mani, esercitarsi nelle tecniche, ci sono anche i disegni a pagina 125 del romanzo bestseller prima opera di Nicola Yoon che ha ispirato l’omonimo film. Edito da Sperling & Kupfer, uscito in Italia a maggio del 2017, il libro è stato uno degli acquisti del nuovo anno per me, letto in quattro giorni, catturata pagina dopo pagina nonostante sia un libro very young con pennellate drammatiche, ironia, e colpi di scena. La protagonista è Madeline Whittier, ma noi adesso la conosciamo come Maddie, diciassettenne affetta da una rara malattia del sistema immunitario che la costringe a vivere isolata senza contatti con il mondo esterno. Maddie è la ragazza della bolla, vive in casa con la madre, il padre e il fratello sono morti quando era una bambina, in un ambiente sterile, assistita da una infermiera Carla che segna le sue analisi, la segue ed è sua amica. Maddie è una adolescente che non può esplorare, sbagliare, vivere avventure come i ragazzi della sua età. Con la sua mente vivace però studia con i professori online, ha le serate organizzate con la madre, in una routine che è la sua normalità.
La notte sogno che la casa respira insieme a me. Espiro e le pareti si restringono come un palloncino bucato, che sgonfiandosi mi schiaccia. Inspiro e le pareti si espandono. Ancora un ultimo respiro e finalmente la mia vita esploderà  
 
La condizione di Maddie, diciamolo, è claustrofobica. L’idea della malattia schiaccia subito all’inizio del libro ma Noi siamo tutto non cade mai nella retorica del tema anche grazie al ritmo, alla mente di Maddie raccontata attraverso i suoi biglietti, di cui ci sono proprio le foto stampate, i disegni, le tabelle esilaranti. A pagina 20 sono già tutta presa da lei, la trovo interessante senza le solite banalità del genere. Il suo unico contatto con il mondo esterno è la finestra della sua camera, da lì guarda e osserva. Nello scenario consueto si staglia improvvisamente una nuova famiglia, i vicini che si trasfericono nella casa di fronte. Due figli, il maschio nascosto sotto un berretto nero è Olly. Segna i loro orari, gli occhi e quella finestra sono il solo canale di comunicazione, studia glki spostamenti, si concentra sul ragazzo della porta di fronte. Inizia così un’amicizia speciale fatta di sguardi, di trovate spiritose per comunicare, dell’incresparsi delle certezze di Maddie che capisce di voler amare.

E’ il desiderio a riportarmi bruscamente a terra. Il desiderio mi terrorizza. E’ come un’erbaccia che si diffonde lentamente, tanto che nemmeno te ne accorgi e in men che non si dica corrode ogni tua superficie e ti oscura le finestre

 
Lo scambio di mail tra i due ragazzi sono un bell’espediente letterario, dal momento in cui con tutte le precauzioni del caso riescono a incontrarsi in casa di lei una volta per massimo quindici minuti, il libro offre spunti su cui riflettere sulla malattia, il coraggio, che a prescindere dal taglio under 20 davvero non hanno età. Noi siamo tutto però è sorprendente, quando pensi di aver capito, di essere anzi nella solita deriva sentimentale offre cambi di rotta improvvisi e avvincenti. Non è il libro della vita ma piacevole. Altro non dico, film o non film, siamo nemici degli spoiler.
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