The sun and her flowers recensione non recensione del libro di Rupi Kaur, Il sole e i suoi fiori, in corso di pubblicazione in tutto il mondo dopo l’uscita, l’anno scorso, negli States. Celebrità su instagram dove fa pensare con disegni e poesia, Rupi Kaur, indiana cresciuta in Canada, è a 26 anni una delle più amate performer, artiste, instapoets del momento. Fenomeno globale. Me ne sono occupata con il primo libretto, Milk and Honey, che di dolce nonostante il messaggio di resilienza aveva poco. Violenze, abusi, dolore, un viaggio senza filtri nell’essere donna. The sun and her flowers ha un’atmosfera diversa, meno violenta e cruda, anche se mi ha spinta a qualche domanda sul mio essere donna, sulle trappole della nostra epoca. Scrive, “il sole e i suoi fiori è una raccolta di poesie di dolore abbandono celebrazione delle radici amore e legittimazione di sé”. Cinque i capitoli: l’appassire, il cadere, il radicare, il crescere, il fiorire.
L’amore è una trama, una rete, ma non è esaustivo non completa la nostra esperienza con le poesie di Rupi Kaur, moderna, qualcuno ha detto emblema di una nuova generazioni di femministe, io penso di sicuro uno dei migliori esempi che i social ci offrono di come il personale possa diventare pubblico e arte. L’appassire e il cadere sono pensieri su noi che andiamo in mille pezzi di fronte all’abbandono, sulla complessità del nostro rapporto con un corpo che sin da bambine ci viene insegnato a coprire e gestire per non dover combattere con chi ci vede solo come il “letto” di mezza popolazione mondiale. E’ difficile scindere, ed è lì che vivi l’arte: quando la pulsione intima del dubbio, dell’angoscia, ti arriva con un impatto generale, come un pezzo di te, come un dialogo con quello che ti circonda. “Ed ecco che vivi nonostante tutto” scrive Rupi Kaur che parla del rapporto con la madre, il radicarsi, dell’amore, del sesso, dell’incontro di due “anime che sono specchi”. In una veste grafica che ho adorato, la raccolta edita sempre da tre60, ha gli schizzi dei disegni nelle pagine che accompagnano le parole di Rupi Kaur. Anche se lei in realtà preferisce scriverlo in minuscolo. Con quel senso di intimità.
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