Perplessa, disorientata, divertita, interessata, incuriuosita, è una serie lunga di reazioni a Asimmetria di Lisa Halliday, la recensione non può che iniziare così. Ezra poggia le mani sulle tette di Alice, e le dice, una è più grande dell’altra, e poi la rassicura, non preoccuparti in natura non esistono due cose esattamente identiche. Anche questa è l’asimmetria raccontata nell’intelligente romanzo di Lisa Halliday: scrittrice americana, trapiantata in Italia ormai da qualche anno, vive a Milano, autrice al suo esordio da quarantenne con un romanzo uscito nel 2017 negli Stati Uniti e da poco in Italia. Asimmetria è una sottile rappresentazione delle dinamiche sbilanciate fino a diventare ingiuste nelle relazioni sentimentali e di potere tra gli uomini e le donne, nelle dinamiche politiche vissute sulla pelle e nelle esistenze singole delle persone. Nella prima parte del libro, narrata in terza persona, la Hallyday racconta la storia della 25enne Alice con un anziano e famoso scrittore, Ezra.

In realtà tra finzione e molta autobiografia, quei personaggi non sono altro che la stessa Hallyday e il grande scrittore americano Philip Roth con il quale l’autrice ebbe appunto una relazione una ventina di anni fa. Philip Roth, ricordiamolo, autore tra i più grandi della letteratura, scomparso a maggio di quest’anno, uno scrittore da Nobel per noi anche se non lo ha mai ricevuto. Proprio come Ezra. Un rapporto quello tra i due personaggi, lui un mentore per la giovanissima redattrice che sogna di scrivere un libro, che diventa subito sessuale, reale, descritto però sempre con una timida ironia, un velo di distacco. Non ci trascinano le righe della Halliday in una storia che diventa anche drammatica ma ci lasciano qualche domanda. Il libro dicevo è diviso in più parti, tre per la precisione, se nella prima Ezra e Alice vengono raccontati in una terza persona a volte molto distante, nella seconda ci troviamo nella testa di Amar, un economista iraxheno americano che affronta il viaggio in Iraq alla ricerca del fratello scomparso. Ma è in aeroporto imbrigliato dai problemi burocratici della sua nazionalità che Amar si ferma e rivive, per noi in prima persona, l’intera sua esistenza. Asimmetria allora è anche l’Occidente rispetto a tutto il resto, una asimmetria geopolitica declinata nella vita di una persona. La terza parte è una intervista al famoso scrittore Ezra. Tutto ci sembra slegato ma in realtà non lo è, la Halliday tiene insieme questo libro in maniera davvero raffinata.

(Visited 1 times, 1 visits today)

Leave A Comment